Tabelle di allenamento nel ciclismo: allenamento per il passista

Pubblicato il 12-05-2015
Il ciclista passista ha una predisposizione per percorsi pianeggianti o leggermente ondulati. Infatti, nonostante le sue ottime doti aerobiche, la massa corporea superiore a quella di uno scalatore non lo aiuta lungo le ascese più impegnative.

Il passista dunque dovrà lavorare sulla forza resistente, su intensità prossime alla soglia anaerobica e sulla capacità lattacida (quest'ultima utile durante le fughe o tratti di gara concitati)

Per quanto riguarda la forza resistente, oltre alle classiche SFR, è importante lavorare sulla forza anche in pianura : percorrere tratti alla intensità del medio con rpm tra le 60-70 pedalate è un ottimo modo per migliorare il cosidetto “passo'' che caratterizza questi atleti.

Andando a lavorare a livello aerobico, possiamo inserire dapprima tratti da 15' al medio a 80-90 rpm, recuperando 5' tra le ripetute. Ora però sarà necessario lavorare anche a intensità più elevate vicine o corrispondenti alla soglia anaerobica : un esempio può essere dato da un allenamento intervallato (5'veloce - 2'soglia -5'veloce- 2'soglia, recuepero 6' e ripetere 2-3 volte). In questo caso manterremo una cadenza più elevata (90-100 rpm) terminando la ripetuta con una volata di 10'' (utile ad esempio in gara per rientrare in una fuga). Per quanto riguarda la capacità lattacida, coloro che hanno la fortuna di possedere un misuratore di potenza sono avantaggiati; ripetute di 2' a una potenza di 10-15 watt superiore alla soglia anaerobica (recupero 5') abituerà l'organismo a lavorare in presenza di alte concentrazioni di lattato, situazioni tipiche di una gara.

Questi sono piccoli suggerimenti per i passisti, anche se è difficile catalogare in maniera sistematica una metodica specifica per ogni tipologia di ciclista : proprio per questo motivo dobbiamo imparare a conoscerci e non avere paura dei nostri limiti ma lavorare per colmare le carenze.