Il riposo del runner

Pubblicato il 30-11-2015
Anche i runner non professionisti dovrebbero prestare molta attenzione alla loro programmazione annuale ed evidenziare in questa, con particolare attenzione, il periodo di riposo. Infatti oltre alle sollecitazioni muscolari in questo sport troviamo anche un gran sovraccarico per articolazioni e tendini ed è di fondamentale importanza dare la possibilità a tutte le infiammazioni che si creano durante la stagione il giusto recupero. Qui però sorge una domanda. Quando inizia e quando finisce la stagione?

Troviamo sia le mezze maratone che le maratone durante tutto l'anno intervallate da una miriade di manifestazioni su pista o su strada. È quindi capacità di ognuno di noi decidere un periodo nel quale non correre dedicandosi magari a sport alternativi molto meno traumatici quali ciclismo o nuoto. Sono sport aerobici che non fanno scendere eccessivamente la condizione ma che ci permettono una serie di adattamenti che ci porteranno a diminuire il rischio di infortuni e allo stesso tempo a fare uno step verso performance migliori. È la famosa supercompensazione principio che ci spiega come dopo un duro periodo di allenamento si renda necessario un riposo ristoratore. Tale periodo deve essere di almeno un mese e deve poi esser seguito da una ripresa graduale nella quale si ricomincia a correre con moderazione e con ritmi inferiori rispetto a quelli a cui si era abituati. Da qui ha inizio la fase di preparazione generale dove si dovranno programmare gli appuntamenti e porre le basi per avere una condizione duratura per tutta la stagione.

Gli errori comuni ossia stop troppo ridotto o partenza con carichi esagerati si ripercuotono per tutta la successiva stagione con cali prestativi inaspettati, condizione altalenante o calo improvviso di forma all'aumento delle temperature.

Quindi runner un consiglio???? Riposate se volete correre più forte.