Ciclismo: il riposo dopo la stagione agonistica

Pubblicato il 19-10-2015
In questo periodo alcuni atleti hanno iniziato il ciclocross mentre altri hanno da poco concluso la stagione di mtb o strada. Probabilmente i loro impegni agonistici sono iniziati a marzo o addirittura a settembre per cui ora è il momento di staccare la spina. Anche in questo caso però non dobbiamo azzardare ed è fondamentale procedere per gradi. Il nostro organismo è stato “stressato'' e allenato per mesi, ogni giorni le nostre fibre muscolari e i nostri organi interni sono stati bersagliati da input esterni, necessari per migliorare la performance. Proprio per questo motivo è sbagliato iniziare il periodo di riposo improvvisamente: pensate infatti al nostro fisico abituato ad allenamenti quotidiani e, da un momento all'altro, trovarsi in totale riposo : ovviamente tutti i sistemi neuromuscolari e metabolici vanno letteralmente in tilt! Anche il sistema immunitario subisce uno shock e, infatti, molti atleti appena si fermano si ammalano. Ecco quindi che basta adottare dei semplici accorgimenti per evitare tutto ciò.

Innanzitutto definiamo il periodo di riposo totale: generalmente 2-3 settimane senza bici vanno bene ma non inseriamole subito. Dopo aver partecipato all'ultima gara in programma della stagione, utilizziamo la settimana successiva per iniziare il “cooling down'' ovvero il lento e graduale defaticamento che porterà al riposo. Usciamo 1h-1h30'' al giorno, preferendo percorsi senza grossi dislivelli e, perché no, cambiando anche il mezzo (per uno stradista sarebbe ottimo qualche breve giro in mtb per “staccare'' anche di testa e giocare con la bici). In questa settimana curiamo sempre lo stretching senza però svolgere circuiti con sovraccarichi: se riflettiamo un attimo, questo è il principio che usiamo anche quando gareggiamo (infatti dopo una gara non ci fermiamo subito, ma pedaliamo ancora per 10-15' per defaticare e riportare muscoli e organi in toto in una situazione di riposo ottimale).

Dopo questa settimana possiamo “appendere'' la bici: via libera ad attività alternative che ci consentano di mantenere un minimo di tonicità muscolare e vadano a lavorare sulla parte superiore del corpo, dato che il ciclismo porta ad avere una certa staticità sulla zona lombare e scapolare. Ottimo quindi il nuoto (se non si hanno problemi alla cuffia dei rotatori) e camminate veloci alternate ad esercizi di mobilità articolare degli arti superiori.

Attenzione però a non cadere nel tranello del voler strafare: il ciclista è abituato a soffrire ed allenarsi duramente, per cui quando è senza bici pensa di colmare questa lacuna iniziando lunghe corse a piedi o, peggio ancora, improvvisandosi skyrunner con la conseguente comparsa dei DOMS: ricordiamoci che siamo in un periodo di riposo e che, soprattutto, siamo ciclisti non podisti. Anche attività legate allo yoga possono rivelarsi utili, sia da un punto di vista psichico (allontanano stress e ansia), sia da un punto di vista fisico (allentano tensioni muscolari).

Dopo 2-3 settimane così, dovrebbe ritornarci la “fame'' di bici ma anche in questo caso calma! E' importante osservare almeno 15-20 giorni di adattamento, ovvero riprendere ad uscire in bici aumentando gradualmente il volume e mantenendo un'intensità che non deve superare il medio : un consiglio utile è quello di aumentare le uscite di 30-40 min. ogni 3 uscite circa.

Solo così saremo sicuri di aver recuperato per bene e di avere un fisico pronto per ricominciare ad allenarci per una brillante stagione.